Ciao Alessia, benvenuta.

Parlami un po’ di te, raccontami la tua storia.

Mi chiamo Alessia Camera e sono una Growth Marketing Manager e Consulente di Marketing per Startup. Da 5 anni vivo a Londra,dove ho collaborato a diversi progetti come e-commerce ed app e progetti nella Sharing Economy. Amo profondamente seguire le Startup nella fase iniziale del loro percorso di crescita, early stage, perché sento di contribuire a creare qualcosa di nuovo, non conosciuto e che potrebbe cambiare la vita di molte persone. Un’altra esperienza di lavoro, che ha contribuito notevolmente alla mia crescita professionale, è stata quella per Sony – Play Station. Ho curato il lancio della Play Station 4, collaborando sia sui social media, con gli Influencers, che agli eventi con le community. E’ stata un’esperienza molto impegnativa, ma al tempo stesso mi ha dato la possibilità di imparare moltissimo.

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Alessia Camera – Growth Marketing Manager

Se mi avessero detto 10 anni fa che mi sarei occupata di questo ambito lavorativo, non ci avrei creduto. É un lavoro completamente nuovo ed in continuo cambiamento. Fatto sia di creatività e nuove idee, ma anche di analisi di dati, fondamentali per arrivare a compiere le scelte corrette durante le fasi più delicate nel lancio di una Startup. Sono molto contenta di vivere a Londra e di aver scelto di lasciare l’Italia. Sono stati 5 anni molto intensi, fatti di grande impegno, ma allo stesso tempo mi hanno dato la possibilità di crescere, imparare e mettermi in gioco. Sicuramente fossi rimasta in Italia il tempo impiegato per raggiungere questo livello di conoscenza ed esperienza sarebbe stato molto più lungo.

Come è nata l’idea di scrivere un libro sul Growth Hacking?

L’anno scorso, dopo 4 anni di lavoro a Londra ho deciso di fare quello che viene chiamato “giving back”. Letteralmente “dare indietro” e restituire la mia esperienza professionale alle persone e nei luoghi dove avevo iniziato il mio percorso professionale, in Italia. Per questo, ho partecipato ad uno speech dedicato al Growth Hacking al Web Marketing Festival di Rimini. Lo ricordo come un discorso di forte impatto, sono stata capace di trasmettere l’importanza di questo nuovo modo di sviluppare Startup. Penso che proprio per questo la Casa Editrice Hoepli, presente in sala, mi ha contattata proponendomi la pubblicazione di un libro che trattasse di questo tema.

Cosa significa il termine growth hacking?

Con il termine growth hacking si intende un metodo nuovo che unisce creatività, analisi di dati, obiettivi misurabili ed user experience per fare in modo che le persone inizino ad utilizzare un nuovo prodotto, proprio perché risulta perfetto per le loro esigenze. Non si pensa più in ottica di brand awareness e bisogna cancellare dalla mente l’idea di promuovere semplicemente un prodotto sul mercato. Mi preme sottolineare che fare conoscere una Startup non è un obiettivo di Growth Hacking. Non si parla più di “mostrare il prodotto”, ma già nella fase iniziale di sviluppo è fondamentale capire gli utenti, le loro esigenze, analizzare il loro comportamento e sviluppare un’esperienza di utilizzo fenomenale.

Le persone appena vedono il prodotto devono pensare:

Wow, questa è una cosa mai vista prima e soddisfa un bisogno che non ero neanche sicuro di avere, ma so che non potrò più farne a meno.

Il processo di analisi inizia agli albori, quando l’idea della Startup è ancora nella sua fase embrionale.

Si utilizzano metodi empirici, analizzando le performance con strumenti quali analytics, A/B testing e molto altro per capire:

  •  come deve essere creato il prodotto;
  • quali sono le funzionalità richieste dagli utenti finali;
  • quale è il canale migliore dove investire;
  • come riuscire ad acquisire nuovi clienti e fidelizzarli nel tempo.

Lo scopo di questo metodo è quello di fare crescere la community che utilizza il prodotto e fare in modo che siano gli utenti stessi ad affezionarsi e ad averne bisogno. Inoltre, è importante orientare gli sforzi verso la ricerca di metodi non convenzionali di comunicazione, utilizzando il minor budget possibile. Si ottimizza il prodotto, lo si arricchisce di funzionalità che i clienti hanno comunicato essere fondamentali e si crea un prodotto già in partenza, vincente.

Sono fermamente convinta che questo sia il sistema corretto per riuscire a creare Startup capaci di rimanere sul mercato, perché i canali più conosciuti sono ormai saturi e servono budget elevati per raggiungere certi obiettivi. La Startup o piccola organizzazione che si trova a dover competere sul mercato deve sempre focalizzarsi sul prodotto. Per questo bisogna arricchirlo di funzionalità richieste realmente dal mercato stesso. Senza un’analisi empirica di marketing fin dagli stadi iniziali non è possibile sviluppare correttamente l’idea iniziale.

Come è strutturato il libro dedicato alle strategie di growth hacking?

startup marketing strategia di growth hackingIl libro Startup marketing. Strategie di growth hacking per sviluppare il vostro business è diviso in nove capitoli, per accompagnare l’imprenditore, il founder o il professionista passo passo nello sviluppo della sua idea.

Si parte dal primo capitolo con il definire l’idea dal punto di vista di marketing. Il primo passo è quello di individuare i bisogni degli utenti, fondamentale parlarne già durante la fase di ideazione, per capire come viene recepita. La parola d’ordine è testare l’ipotesi, e delineare un processo capace di metterla in pratica ottenendo risultati positivi. Nel secondo capitolo inizia a prendere forma il prodotto beta, partendo dalle esigenze della nicchia di riferimento, effettuando continui test e adattandosi velocemente alle esigenze del mercato.

Con il terzo capitolo si entra nel vivo dello sviluppo della Startup, l’execution, che porterà tanto entusiasmo, ma anche del rischio. Dopo le prime ricerche, si inizia ad implementare il modello di business. I capitoli successivi, dal terzo al quinto, affronteranno nel dettaglio le strategie pull, push e di prodotto in ottica di growth hacking. Ti spiegherò quali sono le tecniche che rendono un prodotto irresistibile e che porta all’interazione e alla fidelizzazione del cliente nel tempo.

All’interno del sesto capitolo dedicherò ampio spazio all’analisi delle metriche e dei KPI, fondamentali per capire quale direzione la startup deve seguire per ottimizzare l’attività. Solamente tramite i dati è possibile capire se si sta seguendo il percorso corretto e in caso di risultati negativi è possibile correggere il tiro e orientarsi verso diverse soluzioni performanti.

Non ho dimenticato un altro fattore fondamentale da tenere sempre in considerazione, il budget. Il settimo capitolo affronterà questa tematica, ponendo al centro l’investimento necessario per le campagne digitali a pagamento. Al giorno d’oggi è molto facile impostare queste campagne, ma risulta difficile capire quando il costo di acquisizione del contatto o lead, diventa troppo alto e perde profittabilità.

I capitoli finali del libro sono dedicati alle strategia di marketing offline e al rapporto con blogger, testimonial, influencer e giornalisti. In tutto il testo ho raccolto testimonianze e casi reali di successo, come l’esperienza di Fabrizio Capobianco, imprenditore seriale in Silicon Valley e David Murray-Hundlet, business angel a Londra.

Se vuoi acquistare il libro lo puoi ordinare comodamente da Amazon.

A chi consiglieresti il tuo libro dedicato al Growth Hacking?

A tutte le persone che lavorano nell’online marketing, sia in azienda che a liberi professionisti. Non possiamo più parlare di digital marketing a livello generale, ma deve essere analizzato secondo nicchie specializzate. Ho cercato di scrivere questo testo nel modo più semplice, diretto e pratico possibile per renderlo accessibile non solamente agli addetti ai lavori, ma anche a chi si sta avvicinando al mondo del growth hacking. Lo consiglio in particolare modo alle donne, perché non sono molte quelle che si occupano di questa tematica. Auguro a me stessa di trovare nel mio futuro altre valide e motivate compagne di viaggio, all’interno di questo mondo in continua evoluzione. Non abbiate paura di acquisire competenze tecniche, è un ottimo modo per trovare il percorso corretto per ottenere risultati performanti.


Il mio personale consiglio dopo l’intervista ad Alessia Camera? Rimani in contatto con lei attraverso il suo sito alessiacamera oppure su Linkedin o se sei più comodo attraverso la pagina Facebook dedicata proprio al libro sul growth hacking appena pubblicato. La forza del web è proprio questa, tessere una rete fatta di contatti con persone come Alessia. Un vero vulcano di idee, capace di farti osservare il mondo dell’innovazione digitale da tutta un’altra prospettiva. Grazie per aver accettato di condividere la tua storia con noi. 


 

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